Federica Castelli

è assegnista di ricerca in Filosofia politica presso l’università Roma Tre, in cui è anche coordinatrice scientifica e docente del Master in Studi e Politiche di Genere. È redattrice di DWF – DonnaWomanFemme, storica rivista del femminismo italiano, e di IAPh Italia, la sezione italiana dell’Associazione internazionale delle filosofe. Tra le sue ultime pubblicazioni: Femminismi. Idee, movimenti, conflitti (con R. Carocci, Nova Delphi, 2021), Lo spazio pubblico (Ediesse, 2019), Il pensiero politico di Nicole Loraux (IAPh Italia, 2016) e Corpi in Rivolta. Spazi urbani, conflitti e nuove forme della politica (Mimesis, 2015).

In poche parole

Questo testo, certo, si soffermerà su alcune figure più note, ma facendo attenzione a non cadere nella trappola di focalizzarsi su alcune donne ‘speciali’ lasciando nell’oblio tutte le altre. Non cerchiamo figure di riferimento, né donne eccezionali. Questo libro vuole parlare delle donne comunarde, delle loro relazioni, dei loro vissuti e dei loro corpi anche quando restano senza nome.

Nell’anno del 150° anniversario, Federica Castelli dà voce alle donne che hanno dato vita alla Comune e al conseguente mutamento radicale dell’immaginario politico, mantenendo lo sguardo sui corpi, sulle esperienze materiali e sulle pratiche collettive. Un saggio che rilegge questa esperienza da una postura femminista, incarnata e sessuata, per rintracciare parole e azioni che parlino alla nostra contemporaneità. Le Comunarde si sono formate politicamente e pubblicamente in un contesto storico che le negava in quanto donne; hanno lottato per un’idea di collettività nuova, seguendo percorsi inattesi, fuori dalle narrazioni misogine e sessiste della loro epoca. Hanno cercato l’autodeterminazione in una lotta che liberasse tutti e tutte, imbracciando i fucili e alzando barricate. Hanno immaginato un’altra società, radicata su altre basi, che permettesse uguaglianza e pieno esercizio della cittadinanza a francesi e stranieri, poveri e ricchi, borghesi e proletari, uomini e donne.
Alle generazioni successive invece mostrano che niente è mai acquisito quando si tratta di uguaglianza dei sessi, nemmeno nelle avanguardie politiche, e che occorre sempre essere vigili, unite. Che il lavoro politico deve muoversi in modo plurale, dall’immaginario ai diritti; dalle strade alle barricate, dalle scuole ai giornali; e che i rapporti di genere si danno sempre su piani intricati e stratificati, pieni di ambivalenze e di conflitti. E più di tutto, le Comunarde ci mostrano che anche le donne hanno il diritto di essere rivoluzionarie.

aprile 2021 - pp. 160
I ristampa maggio 2021
isbn 9788899554439
Brossura con alette 10x15 - € 12,00
Ebook (epub) - € 4,99
Leggi un estratto su inGenere
Guarda la mostra dedicata alla Comune di Parigi creata dalla Fondazione Basso
Finalista al Premio Parole a Braccio 2022

RECENSIONI