Théodose Burette

(1804-1847) fu storico, traduttore di Ovidio e Orazio, professore e scrittore.

In poche parole

Solo marinai e soldati seppero conquistare il prezioso privilegio di fumare ovunque. Di tutto il secolo di Luigi XIV non conosco niente di più fiero, di più indipendente, di più eroico – questa è la parola giusta – di Jean Bart che accende e, quel che più conta, fuma la sua pipa nell’anticamera del grande re. Se avessi il tempo, ne avrei di cose da dire su questo tratto di grandezza d’animo.

Sigarette, sigari, pipe di diversa forma e fattura. Tabacchi forti, tabacchi sensuali, dolci o aromatici. Fumatori alle prime armi, fumatori esperti, buongustai e infimi consumatori. Tra occasioni mondane e raduni privati, lo storico Théodose Burette costruisce una serie di tableau vivant il cui vero protagonista è il fumo. Con penna felice e leggera tratteggia usi e costumi della Francia ottocentesca, senza risparmiare osservazioni argute e giudizi sarcastici sui vari tipi umani che la animano. Ne risulta un libello agile, dotto ma privo di pedanteria, costellato di guizzi d’ingegno che sfidano il lettore/fumatore di oggi alla ricerca e all’esercizio del pensiero. Perché in fondo questo libro è dedicato ai fumatori, “e chi dice fumatori, dice pensatori”.

Cura e traduzione
di Mara Bevilacqua
con un Dispetto di Massimo Roscia

Testo a fronte - pp. 176
ottobre 2015 - nuova edizione settembre 2022
isbn 9788899554026
Brossura con alette 12×16.5 - € 12,00
Ebook (epub) - € 4,99

RECENSIONI