Geoanarchia. Appunti di resistenza ecologica, M. Meschiari

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Continuiamo a parlare di politica. Dovremmo parlare piuttosto di poesia. La poesia è l’unica via politica praticabile oggi, e sempre. Quello che manca sono proprio i poeti della terra. All’anarchia dovremmo sostituire la geoanarchia, un’anarchia che apprende tutte le sue libertà, tutti i suoi pensieri, tutte le soluzioni pratiche ai problemi sociali dalla terra, la terra sotto i piedi.

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Descrizione

In questo volume di scritti militanti, Matteo Meschiari raccoglie una serie di lucide intuizioni su terra e crisi ambientale. A ribadirlo è il sottotitolo. Si tratta di Appunti di resistenza ecologica. Con passo selvatico e sguardo poetico, l’autore ci sprona a intraprendere una lotta per le immagini, perché il disastro che ci attende coincide con la nostra incapacità di immaginare il mondo che annientiamo. Se il problema è il destino della terra, è dalla terra che dobbiamo ricominciare. E l’idea di Geoanarchia è semplice: pensare e praticare paesaggi per fare resistenza ecologica.

Matteo Meschiari (Modena 1968) è poeta e scrittore. Insegna antropologia e geografia all’Università di Palermo, dove è professore associato. Studia il paesaggio in letteratura, la wilderness, il camminare, lo spazio percepito e vissuto in culture europee ed extraeuropee. Ha pubblicato le sue ricerche presso vari editori, tra cui Sellerio, Liguori e Quodlibet. Nel 1997, con Claudia Losi e Francesco Benozzo, ha fondato lo Studio Italiano di Geopoetica, affiliato all’Institut International de Géopoétique, creato dal poeta scozzese Kenneth White. Con Maurizio Corrado ha fondato nel 2016 la compagnia narrativa Campobase.

Leggi un estratto di Geoanarchia su minima&moralia.

Dello stesso autore:

Bambini. Un manifesto politico

La Grande Estinzione. Immaginare ai tempi del collasso

Informazioni aggiuntive

Caratteristiche

aprile 2017 – pp. 148
Brossura con alette 10×15
con illustrazioni originali di Claudia Losi