Matteo Meschiari

è saggista e scrittore. Insegna antropologia e geografia all’Università di Palermo, dove è professore associato. Nel 1997, con Claudia Losi e Francesco Benozzo, ha fondato lo Studio Italiano di Geopoetica, affiliato all’Institut International de Géopoétique, creato dal poeta scozzese Kenneth White. Con Maurizio Corrado ha fondato nel 2016 la compagnia narrativa Campobase. Con Armillaria ha pubblicato anche Bambini. Un manifesto politicoLa Grande Estinzione; Antropocene fantastico.

In poche parole

Continuiamo a parlare di politica. Dovremmo parlare piuttosto di poesia. La poesia è l’unica via politica praticabile oggi, e sempre. Quello che manca sono proprio i poeti della terra. All’anarchia dovremmo sostituire la geoanarchia, un’anarchia che apprende tutte le sue libertà, tutti i suoi pensieri, tutte le soluzioni pratiche ai problemi sociali dalla terra, la terra sotto i piedi.

In questo volume di scritti militanti, Matteo Meschiari raccoglie una serie di lucide intuizioni su terra e crisi ambientale. Con passo selvatico e sguardo poetico, l’autore ci sprona a intraprendere una lotta per le immagini, perché il disastro che ci attende coincide con la nostra incapacità di immaginare il mondo che annientiamo. Se il problema è il destino della terra, è dalla terra che dobbiamo ricominciare. E l’idea di Geoanarchia è semplice: pensare e praticare paesaggi per fare resistenza ecologica.

aprile 2017 – pp. 148
IV ristampa – febbraio 2020
isbn 9788899554187
Brossura con alette 10×15 – € 12,00
Ebook (epub) – € 4,99
Leggi un estratto pubblicato su Zest
Leggi un estratto su minima&moralia

RECENSIONI